
Chi detiene il debito pubblico italiano? I dati ufficiali aggiornati
Quando si parla di debito pubblico, spesso emerge l’idea che a sostenerlo siano soprattutto le famiglie italiane. In realtà, i numeri pubblicati da Banca d’Italia, MEF – Dipartimento del Tesoro e Osservatorio CPI raccontano una storia diversa.
La composizione del debito (marzo 2025)
Secondo le statistiche più recenti:
Famiglie e società non finanziarie residenti: 14,3 % (Osservatorio CPI, marzo 2025).
Investitori esteri (non residenti): circa 30 %. (Osservatorio CPI, marzo 2025)
Banca d’Italia (nell’ambito dei programmi dell’Eurosistema/BCE): 21,7 % nel 2024 (Banca d’Italia, Relazione annuale 2024); 22,7 % a marzo 2025 (Osservatorio CPI)
Banche e istituzioni finanziarie monetarie residenti: 20,4 %. (Osservatorio CPI, marzo 2025)
Altre istituzioni finanziarie residenti (assicurazioni, fondi, intermediari): 12,4 %. (Osservatorio CPI, marzo 2025)
Negli anni ’80 e ’90 la sottoscrizione diretta di titoli di Stato da parte delle famiglie era più diffusa.
Oggi, secondo i dati di Banca d’Italia e Osservatorio CPI, la quota detenuta da famiglie e società non finanziarie residenti è pari al 14,3 %, mentre la maggior parte del debito è collocata presso istituzioni finanziarie residenti, la Banca d’Italia/Eurosistema e investitori esteri.
Questi dati mostrano come, nel tempo, sia cambiata la distribuzione del debito pubblico italiano: negli anni ’80 e ’90 era più comune la sottoscrizione diretta di titoli di Stato da parte delle famiglie, mentre oggi la quota detenuta da famiglie e società non finanziarie residenti è pari al 14,3 %, con la parte restante collocata prevalentemente presso istituzioni finanziarie residenti, la Banca d’Italia/Eurosistema e investitori esteri (fonti: Banca d’Italia, Osservatorio CPI).


