
Non-Farm Payrolls (NFP): l’indicatore chiave del mercato del lavoro USA
Che cosa sono gli NFP
I Non-Farm Payrolls (NFP) rappresentano la variazione mensile dei posti di lavoro non agricoli negli Stati Uniti. Sono pubblicati dal Bureau of Labor Statistics (BLS) all’interno del report Employment Situation, diffuso il primo venerdì di ogni mese alle 8:30 (ora di Washington, 14:30 in Italia).
Il dato esclude alcuni segmenti specifici:
lavoratori agricoli,
lavoratori domestici,
personale militare,
parte del non profit.
In questo modo si ottiene una misura stabile dell’occupazione dipendente a livello nazionale, che copre gran parte dell’economia americana.
Le due indagini alla base del rapporto
Il BLS combina due indagini distinte:
Household Survey (CPS – Current Population Survey): coinvolge circa 60.000 famiglie e misura la condizione lavorativa degli individui. Da qui derivano il tasso di disoccupazione, il tasso di partecipazione e la stima complessiva dell’occupazione (inclusi autonomi e agricoltura).
Establishment Survey (CES – Current Employment Statistics): rileva dati da un ampio campione di imprese e amministrazioni pubbliche. È da qui che nasce il numero degli NFP, insieme ad altri indicatori come ore settimanali medie e salari orari medi.
Le due survey hanno definizioni diverse: ad esempio, nella CES una persona con due lavori appare due volte, mentre nella CPS è contata una sola volta. Per questo i risultati possono divergere.
Come viene calcolato il dato NFP
Campionamento
Il campione CES deriva dai registri delle imprese soggette a imposte di disoccupazione (Unemployment Insurance). Ogni mese queste aziende forniscono informazioni su occupazione, salari e ore lavorate.
Modello Birth–Death
Per stimare l’impatto di nuove imprese e chiusure che non compaiono subito nei registri, il BLS utilizza il cosiddetto birth–death model. Si tratta di un aggiustamento statistico basato su serie storiche, che integra il saldo tra aperture e chiusure di aziende non ancora registrate.
Aggiustamenti stagionali
Molti settori presentano andamenti ciclici (es. assunzioni natalizie). Per rendere i dati confrontabili nel tempo, il BLS applica procedure di destagionalizzazione.
Revisioni
La prima stima degli NFP è preliminare.
Segue una revisione un mese dopo e una seconda revisione due mesi dopo.
Ogni anno, con il processo di benchmarking, i dati vengono riallineati ai registri amministrativi ufficiali. Questo può portare a correzioni significative: nel marzo 2025, ad esempio, il BLS ha segnalato un aggiustamento preliminare di circa –911.000 posti (–0,6%).
Cosa includono (e cosa no) i Non-Farm Payrolls
Gli NFP includono la maggior parte dei settori dell’economia, dall’industria ai servizi, fino al pubblico impiego.
Sono invece esclusi:
agricoltura,
lavoratori domestici,
militari,
autonomi non incorporati,
parte del non profit.
Il report fornisce inoltre:
salari medi orari, un indicatore chiave delle condizioni retributive;
ore settimanali medie, utili per stimare la domanda di lavoro oltre al numero di occupati.
Limiti e cautele nell’analisi
Gli NFP sono volatili e possono registrare forti variazioni mese su mese.
Le revisioni successive possono cambiare sostanzialmente il quadro iniziale.
L’aggiustamento birth–death, essendo un modello, può introdurre distorsioni nei periodi di cambiamento rapido.
Per questo motivo, gli analisti affiancano gli NFP ad altri indicatori ufficiali: richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, indagine JOLTS (offerte di lavoro), indici dei prezzi al consumo (CPI) e altre statistiche pubblicate da agenzie governative.
Conclusione
Gli NFP sono uno dei principali indicatori statistici utilizzati per monitorare lo stato di salute del mercato del lavoro statunitense. Il loro rilascio mensile, insieme a tasso di disoccupazione, salari medi e ore lavorate, fornisce un quadro aggiornato che aiuta istituzioni, economisti e ricercatori a comprendere l’andamento dell’economia reale.
Dal punto di vista operativo, è importante sottolineare che i momenti di pubblicazione di dati macroeconomici, come gli NFP, sono spesso caratterizzati da elevata volatilità. Le oscillazioni che si verificano prima, durante e subito dopo il rilascio possono rappresentare un rischio significativo per chi opera sui mercati.


