
OPEC 2025: domanda di petrolio in crescita e produzione in calo. Cosa significa per i mercati?
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), fondata nel 1960 e con sede a Vienna, riunisce oggi tredici Paesi membri. La sua missione è quella di coordinare le politiche petrolifere dei membri per assicurare stabilità ai mercati energetici, garantire forniture affidabili ai consumatori e un ritorno equo ai produttori e agli investitori del settore.
Dall’Annual Statistical Bulletin 2025, emerge che nel 2024 la domanda mondiale di petrolio ha toccato una media di 103,84 milioni di barili al giorno, in crescita rispetto all’anno precedente. Parallelamente, la produzione globale di greggio ha registrato un calo di 0,77 milioni di barili al giorno, interrompendo tre anni consecutivi di crescita. Anche le esportazioni dei Paesi OPEC sono diminuite, attestandosi a 19,01 milioni di barili al giorno, circa 0,70 milioni di barili in meno rispetto al 2023.
Questi dati mettono in evidenza un paradosso interessante: mentre la domanda aumenta, l’offerta cala. È una dinamica che spesso attira l’attenzione degli analisti perché può influenzare le aspettative sugli equilibri di mercato, con possibili ricadute su prezzi e volatilità. Non si tratta solo di numeri, ma di segnali che raccontano come il settore energetico resti sensibile a variabili geopolitiche ed economiche globali.
Per l’Europa e l’Italia, la Commissione Europea stima che l’inflazione resterà sotto il 2% nel 2025 e nel 2026, complice il calo dei prezzi dell’energia e una crescita moderata dei salari. Questo contesto macroeconomico contribuisce a rafforzare l’idea che i mercati dell’energia siano un osservatorio privilegiato per comprendere meglio anche le prospettive economiche più ampie.
Spunto per l’analisi
Per chi si occupa di mercati, osservare insieme domanda, produzione ed esportazioni non significa prevedere automaticamente il prezzo del petrolio, ma può offrire un quadro utile per valutare il sentiment generale e per capire come le variabili energetiche si intrecciano con le prospettive economiche. In altre parole, sono tasselli che aiutano a leggere meglio il contesto e ad affinare la propria analisi, sempre senza perdere di vista i rischi legati all’incertezza dei mercati.


